martedì 15 ottobre 2013

Calciomercato, Lavezzi nel mirino della Roma

Calciomercato, Lavezzi nel mirino della Roma.
Lavezzi
La sorprendente Roma di Rudi Garcia pensa già al futuro. La volontà della dirigenza giallorossa che vuole blindare il tecnico capitolino, è quella di assicurarsi sul mercato dei rinforzi di qualità che possano ulteriormente impreziosire una rosa tornata competitiva. L’ultimo nome sulla lista di Sabatini è quello di Ezequiel Lavezzi. Secondo 4-4-2.com, la Roma sarebbe molto interessata all’attaccante argentino legato fino al 2016 con il Psg. Lavezzi potrebbe essere perfetto per gli schemi offensivi dell’ex tecnico del Lille, motivo per cui i giallorossi potrebbero anche ipotizzare un sacrificio economico per lui. Nel frattempo il “Pocho” ai microfoni di Canchallena è tornato a parlare della sua esperienza napoletana paragonandola a quella attuale alla corte del Psg: “Qui a Parigi è una vita totalmente diversa da quella che avevo a Napoli. Lì, era difficile sfuggire dai tifosi perchè tutti ti riconoscono e ti danno un sacco di affetto. A Parigi, è diverso. E una città dove si può passare inosservato. In campo adesso ho trovato la mia posizione mi sto esprimendo al meglio sulla sinistra. Mi sento bene e non posso chiedere di meglio”.

lunedì 14 ottobre 2013

Maicon-Dodò questa sì che è una tentazione

Chi è sempre in attesa di una grande giornata, di una risposta metafisica, di una spiegazione della spiegazione non arriverà forse mai a comprendere Rudi Garcia e la sua praticissima visione del mondo in cui ogni fenomeno è quello che è e come tale va studiato. C’è perfino chi ritiene il francese nervoso all’idea di affrontare il Napoli del suo maestro Rafa Benitez, che una dozzina di anni fa lo aiutò a laurearsi in educazione fisica e un paio fa lo eliminò con il LIverpool dall’Europa League…
Lo rendono più nervoso le sue squadre che quelle altrui. Sono i suoi uomini che deve distribuire e muovere sul campo, in fin dei conti. Agli avversari pensi qualcun altro. Il dono del destino, che gli restituisce l’intera forza agonistica della Roma subito prima dell’incontro, con le piccole eccezioni che vedremo, spalanca un vasto mare di possibilità nel mezzo del quale l’allenatore deve tuffarsi e scegliere. Ovviamente è proprio questo ventaglio di possibilità a inquietare.
Destro a parte, l’assente di giornata sarà lo squalificato Balzaretti. Basta questo a moltiplicare i pensieri. Dalla parte opposta del campo se non ci saranno rallentamenti negli ultimi giorni arriverà in tempo per riprendere il servizio di linea il convoglio Maicon.
Allora Garcia si chiede se venga più utile l’esperienza di Torosidis oppure la naturalezza mancina di Dodò. Precedenti e caratteristiche tecniche suggerirebbero la prima soluzione, dato che pure il brasiliano di sinistra a differenza dello stesso allenatore ritiene erroneamente che la miglior difesa sia l’attacco.
Inoltre Torosidis sta dando l’anima per la sua Grecia e un Dodò fresco tutto sommato potrebbe rivelarsi un ingrediente più saporito.
Naturalmente Torosidis va tenuto presente in emergenza casomai il recupero di Maicon non si verificasse. Non si sa mai. Lo stesso Bradley, dopo essersi piegato a fisarmonica la caviglia sinistra, sta lottando per essere della partita e magari sostituire Miralem Pjanic, altro giocatore strizzato ben bene negli andirivieni delle qualificazioni al Mondiale. 
Invece oggi come oggi Gervinho è la testata tattica della Roma, oltre che della Costa d’Avorio. In più, ha giocato solo una partita con la Nazionale e dispone di tutta una settimana lavorativa per preparare l’assalto al Napoli. Come sottolinea Garcia, Ljajic per quanto riposato è un’eccellente cura sintomatica in caso di complicazioni e può fare il Gervinho, il Totti o il Florenzi. Quindi si sieda e aspetti.

Micha Richards sempre più vicino alla Roma

Micah Richards potrebbe essere sempre più vicino alla Roma. Secondo il ‘Mirror’ il Manchester Cityavrebbe intenzione di blindare il giovane Reece Wabara per assicurarsi un terzino destro per i prossimi anni. Una mossa che di conseguenza allontanerebbe Richards, titolare del ruolo ma già ai margini del progetto di Manuel Pellegrini.

Calcio, Sabatini: “Rudi Garcia è un diamante per la Roma”

Calcio, Sabatini:
Rudi Garcia
Da quando Walter Sabatini è solo al ponte di comando la Roma vola. Il direttore sportivo giallorosso, con orgoglio, rivendica la scelta di Rudi Garcia, un allenatore che Sabatini conosce sin dal 2007:“Conosco Rudi Garcia dai tempi in cui allenava il Le Mans, era il 2007. Ho sempre apprezzato il metodo del suo lavoro, passa sette – otto ore al giorno a studiare gli avversari, gara dopo gara. Quando l’abbiamo preso, abbiamo fatto una relativa scommessa su di lui: saperlo bravo era un aspetto del problema, che lo fosse fino a questo punto lo abbiamo scoperto poi. Garcia è come un diamante per questa Roma. Ora non so fino a dove arriveremo. Non so nemmeno perché c’è tanta fretta attorno al nome di Garcia e al suo futuro. Lui ha un contratto con la Roma e c’è tempo e modo per discutere il rinnovo e l’allungamento del contratto. Ne parleremo sicuramente a primavera.”
Totti – Un paio d’anni fa Sabatini definì Totti il sole che illumina Roma. Oggi il d.s. giallorosso elogia il Capitano, che sta facendo cose eccezionali anche in allenamento:“Quello che sta facendo Totti oggi ha dell’incredibile per chi non lo conosce a fondo. Comunque di una cosa ha sorpreso un po’ tutti, perché bisogna vederlo anche in allenamento. Francesco ha una reattività muscolare che due – tre anni fa non possedeva. E questo fa parte del bagaglio di un fenomeno dentro e fuori dal campo.”
Roma – Napoli – Venerdì ci sarà la sfida scudetto con il Napoli. Sabatini, in modo molto chiaro, si è lamentato per la decisione del prefetto, che crea problemi anche alla squadra di Benitez:“La decisione del prefetto ci disturba moltissimo perché sia noi che il Napoli abbiamo giocatori in giro per il mondo con le nazionali e li recupereremo solo all’ultimo momento.

Roma, nuovo contratto per Rudi Garcia


Roma, nuovo contratto per Rudi Garcia.
Rudi Garcia
La Roma vuole blindare Rudi Garcia, il tecnico che in un paio mesi  di di lavoro – tra ritiro, cominciato con la contestazione dei tifosi, e campionato – ha trasformato i giallorossi in una corazzata. Capitolini in vetta alla Serie A, attacco atomico e difesa ermetica, piazza rivitalizzata dopo le grandi amarezze della scorsa stagione. Ce n’è abbastanza per  mettere sotto i riflettori l’allenatore francese che a Trigoria è arrivato alla fine del giro di tecnici passati in rassegna: Mazzarri, Allegri e poi lui, chiamato dal Lille – con il quale conquistò campionato e Coppa di Francia nel 2011 – a compiere un altro piccolo miracolo.
Contratto. Paris Saint Germain, Monaco e l’Arsenal i club che hanno drizzato le antenne, ma la Roma ha pronta l’offerta da sottoporre all’allenatore, attualmente legato da biennale da 1.2 milioni di euro: accordo triennale e ingaggio raddoppiato a 2.4 milioni. E se arriva anche lo scudetto, magari è anche più facile mettere nero su bianco.

Calciomercato Roma, poker d’acquisti per Garcia

Calciomercato Roma, poker d'acquisti per Garcia.
nainggolan


La Roma di Rudi Garcia finora è andata al di là di ogni più rosea aspettativa. I giallorossi, che hanno vinto tutte le partite giocate, in cui hanno segnato diciassette reti e ne hanno subita solo una (dal Parma), stanno già iniziando a pensare al mercato di gennaio. Perché la Roma ha bisogno di ampliare la sua rosa. Garcia avrebbe chiesto due difensori, un centrocampista e un altro attaccante. Il tecnico francese ha bisogno di un altro centrale di difesa, perché le alternative a Benatia e Castan, sono Jedvaj, classe ’95, e l’esperto Burdisso, che mai ha giocato finora. Sul mercato c’è il difensore francese del Valencia Rami, che fa gola anche ad Arsenal e Napoli e sarebbe graditissimo a Garcia. L’esterno Lucas Digne, che con il Psg non ha mai giocato, è un altro obiettivo di Garcia, che sogna anche Radja Nainggolan. Il belga, che piace molto anche all’Inter, a gennaio lascerà la Sardegna. La Roma, che non ha una reale alternativa a De Rossi e Strootman, è pronta ad intavolare una trattativa per il centrocampista. In avanti, invece, potrebbe arrivare Fabio Quagliarella. L’attaccante che non la Juve non ha il posto fisso, a gennaio magari chiederà la cessione, perché l’attaccante napoletano nonostante le buone prestazione non riesce mai ad avere il posto fisso in squadra.

domenica 13 ottobre 2013

Roma, tutti pazzi per Rudi Garcia. L’Equipe gli dedica la copertina

Roma, tutti pazzi per Rudi Garcia. L'Equipe gli dedica la copertina.
L'equipe
L’eco delle imprese giallorosse, inevitabilmente, ha oltrepassato le Alpi ed è risuonato anche in terra francese. Con sette vittorie su sette partite, 20 reti fatte ed una sola subita e, soprattutto, con un gioco che convince e diverte, Rudi Garcia ha già conquistato tutti. L’ex allenatore del Lille si è dimostrato capace di reggere la pressione di una grande città come Roma, di saper dare un gioco alla squadra e di far tornare un entusiasmo che, all’ombra del Colosseo, non si vedeva da anni. Tutti pazzi per Rudi, quindi…in Italia e, ovviamente, anche nella patria del tecnico nato in un piccolo comune francese, adagiato sulle rive del fiume Loing. Questa mattina, il prestigioso “Equipe” è andato in edicola con la copertina del suo inserto dedicata all’allenatore della Roma. Una bella foto dove si vede Garcia correre verso la Sud, mano nella mano con i suoi giocatori. Un’immagine che vale più delle belle parole spese per lui in queste settimane. Ciò che colpisce, infatti, è il feeling che quest’uomo ha subito instaurato con i suoi tifosi ma anche con tutti gli addetti ai lavori. Dalla celebre telefonata di Livorno fino alla conquista di San Siro, passando per le sue conferenze stampa interessanti e, allo stesso tempo, un po’ “surreali”: Rudi Garcia ha davvero conquistato tutti e le otto pagine dell’Equipe, a lui dedicate, sono la testimonianza di quanto sia ancora apprezzato anche in Francia.

Daily Mirror: Roma in pole per Micah Richards

Micah Richards
Pochi minuti fa il Daily Mirror ha fatto il punto della situazione relativa a Micah Richards, il duttile difensore rimasto ai margini del Manchester City anche con l’avvento di Manuel Pellegrini all’ombra dell’Etihad. Già nei giorni scorsi erano rimbalzati dei rumors da oltre Manica, ma ogni fonte ha un suo peso specifico e il tabloid in questione è solitamente attendibile. Ebbene, secondo i colleghi inglesi, la Roma di Rudi Garcia sarebbe assolutamente in pole per assicurarsi il venticinquenne specialista che, nell’anno del Mondiale, spera ancora di convincere Roy Hogdson e di riconquistare così quel posto in Nazionale che manca ormai da tempo. Ma per riuscirci deve assolutamente andare a giocare. Dal loro canto, aggiungiamo noi, i giallorossi avevano cercato Adil Rami prima del blitz vincente piazzato dal Milan, a riprova del fatto che a gennaio la retroguardia dovrebbe essere effettivamente puntellata.

sabato 12 ottobre 2013

Intervista a Mauro Baldissoni, D.G. della Roma

Mauro Baldissoni


Queste le parole del direttore generale giallorosso Mauro Baldissoni rilasciate a Roma Channel


Tutti allo stadio per Roma-Napoli?
Io ci sarà quasi sicuramente la attendo con grande curiosità ed attenzione sarà importante vedere se la Roma riuscirà a continuare il percorso che ha intrapreso dando grande soddisfazione

22 luglio 2013 Mauro Baldissoni diventa nuovo direttore generale della Roma. Da tifosi a direttore generale quali sono state le sue sensazioni di quel giorno?
Non me lo sarei immaginato. Quel giorno ho accettato una richiesta della proprietà che si è ripetuta per un po’ di tempo. Ma quello che si è aggiunto è solo un ulteriore senso di responsabilità per dovermi occupare di qualcosa così importante per tanta gente, per me stesso e per la mia famiglia. Responsabilità che mi sentivo già da quando questa nuova proprietà ha acquisito la Roma perchè mi sentivo già direttamente e mi sentivo responsabile di quelli che erano gli eventi pur non avendo un incarico operativo, ossia non avendo la capacità d incidere in maniera diretta. Io questo lo ritengo un privilegio, perchè lavorare in un settore che ha un così immediato e diretto impatto con i sentimenti delle persone non può non essere considerato un privilegio, ma è evidente perchè è un impatto sulla gioia, sui sentimenti quelli più puri che ci portiamo dietro da quando siamo bambini, quelli che ci portiamo dentro di noi nella storia della nostra crescita, implica una responsabilità che non dobbiamo mai dimenticare di avere.

C’è stata poca pazienza nei confronti di questa società? Non parlo di tifosi ma di ambiente
I risultati aiutano, sono una cartina torna sole. Danno la possibilità di misurare quello che si sta facendo in maniera più semplice e diretta. Ila lavoro che si sta portando avanti dal primo giorno è un lavoro di profondità, si sta cercando di costruire qualcosa che possa durare nel futuro. Si sta cercando di costruire un futuro, si è iniziato dal primo giorno e si continua ora e non è cambiato molto. I risultati aiutano a vedere meglio che quello che si sta facendo può essere positivo, ma noi siamo parimenti concentrati su quello che deve essere il contorno ossia il campo e il metro settimanale del lavoro che si svolge. Un lavoro molto più ampio, ho citato il futuro perchè quello che riteniamo importante per questa società di calcio è quello di dare una continuità. Ci deve essere un’organizzazione solida ed efficiente, un lavoro che abbiamo avviato nel settore giovanile per rafforzarlo ancora di più, che tutti sanno essere di eccellenza soprattutto per l’impegno delle singole persone che se ne occupano. Stiamo cercando di dare a queste persone più risorse, non solo economiche, ma anche organizzative ed umane per fare ancora meglio di quello fatto oggi. Parlando ancora di futuro siamo concentrati in un progetto per realizzare una infrastruttura che è lo stadio. Sono tante le iniziative che ci occupano e impegnano per dare solidità anche in seguito. Quindi i risultati del campo sono soltanto la vetrina più scintillante del buon lavoro che si deve fare.


Ci sono altre iniziative per portare i piccoli alla squadra come quella del settore famiglie?
La nostra ambizione è sempre quella di vedere riconosciuto quanto di buono pensiamo di fare, poi non possiamo controllare quello che ritengono interessanti coloro che raccontano la Roma e quello che viene fatto nella Roma. Sono fiero di alcune iniziative, perchè essendo in questo progetto, sono un rappresentate della romanità e del tifo della Roma e ricordo le mie esperienze ed ho avuto la possibilità di suggerire alcune iniziative che sapevo potevano essere interessanti per i tifosi. C’era un tema sicurezza che preoccupava e allontanava le famiglie dallo stadio, quindi dedicare un intero settore alle famiglie era un modo per garantire che in quel settore non ci fossero problematiche relative alla violenza e all’ordine pubblico e quindi dare la possibilità alle famiglie di riavvicinarsi allo stadio

C’è anche un recupero della tradizione. A Trigoria un campo è stato intitolato ad Agostino Di Bartolomei
Si ci sono i campi A, B, C, l’A si chiama Agostino di Bartolomei il B e il C possono ancora prendere il nome di eroi della storia della Roma. Sappiamo quanto è importante la storia perchè è quello che siamo. Ricordare gli errori delle nostre esperienze vuol dire intensificare il nostro ricordo e rafforzare il legame. Continueremo ad omaggiare la nostra storia perchè il miglior modo per costruire il futuro.


La Hall of Fame?
E’ un progetto che ha voluto riconoscere l’eccellenza della nostra della Roma. Abbiamo dedicato un palco dello stadio ad ex giocatori, abbiamo detto a loro che lo stadio deve essere la loro casa. E’ stato toccante per me ricevere molte risposte di giocatori di tutte le epoche, molte mail di giocatori che non giocano da tanto con la Roma perchè si sono sentiti ricordati. Il calciatori che non gioca da tanti anni e si sente ricordato è felice di sentirsi ancora un protagonista anche se adesso è dall’altra parte

E’ possibile vedere Vincenzo Montella nella Hall of Fame?
Montella è esattamente il nostro problema. Noi abbiamo la necessità di far combinare il calendario della Roma con quello della Fiorentina per fargli ricevere in omaggio come gli altri. Abbiamo provato già due volte a chiamare il mister ma per problemi di calendario tra Roma e Fiorentina non ci siamo riusciti, aspettiamo l’evoluzione del calendario per trovare la data migliore. Il bella della Hall of Fame non è legato solo all’emozione dei premiati, ma anche il contorno. Nella prima manifestazione dove erano celebrati i primi 11 è stato bello vedere persone che non si vedevano da tanti anni.


Si deve creare anche un ponte con i giovani?
C’è gente che sta facendo un lavoro egregio per raccogliere testimonianze di quella che è la Roma del passato che oggi si possono trovare sul sito della società Sta per uscire anche un libro sulla Hall of Fame e spero che questo sia utile anche per i giovani tifosi.

Quali sono ambizioni di questa società?
Se noi non riconoscessimo le potenzialità di questa squadra e portarla ai vertici del calcio internazionale faremo un torto a tutti i suoi tifosi e ancora di più non potremmo fare questo lavoro. Le ambizioni devono essere illimitate, dobbiamo puntare all’eccellenza e dobbiamo poterci arrivare. Diverso sarebbe dire che la Roma è regina di Europa, ma dire che il nostro obbiettivo è portare la Roma ad essere la regina di Europa è doveroso.


Agnelli ha detto che c’è la possibilità di cedere Pogbà. Sabatini ha detto anche che è impossibile non valutare tutte le offerte. C’è una mobilità obbligata nel calcio?
Nulla è obbligato, ma una corretta gestione delle risorse passa anche per la valorizzazione dei calciatori e questo non vuol dire rinunciare alle proprio ambizioni e competitività. L’o detto anche quando si parlava di un potenziale trasferimento di Lamela, quando ho detto che ogni scelta di mercato si faceva nell’interesse della Roma e non implica una rinuncia alla competitività. Quindi anche decidere di cedere un calciatore promettente e valido o potenziale campione come Erik o Marcos non vuol dire dismettere un ruolo da potenziale protagonista, ma vuol dire muoversi in un mercato competitivo, internazionale dove ci sono competitori che hanno risorse maggiori a quelle della Roma e non si può pensare che ci sia un uomo che sia il proprietario che va a colmare i gap che ci sono con il Real Madrid e il Barcellona, squadre che hanno il fatturato più alto di tutte le altre squadre le mondo, è evidente che si ci deve arrivare per gradi, con una gestione corretta del patrimonio tecnico senza mai rinunciare alla competitività.

Il valore in borsa della Roma è raddoppiato, come si spiega questo aumento?
Non posso rispondere a questa domanda perchè la Roma è quotata e qualsiasi commento può essere una sollecitazione all’investimento. Questa è una squadra che mostra avere migliori risultati e quindi una maggiore solidità economica.

Ricavi in crescita rispetto all’ultimo esercizio?
Abbiamo avviato un percorso, vogliamo fare di più e meglio anche dal punto di vista dei ricavi per posizionare la Roma tra i club che siano attrattivi per quelli che sono gli sponsor, investitori nel calcio. Le grandi aziende che diventano partner. Vogliamo tra i brand calcistici essere i più interessanti per le migliori aziende e partner per incrementare i ricavi.


Cosa vuol dire entrare in Europa in chiave mercato?
Parlare di mercato ora sarebbe sciocco. Ora stiamo facendo una squadra che risponde bene ma deve ancora fr vedere il meglio delle sue potenzialità deve assemblare tutti gli elementi all’interno di essa con giocatori che non hanno avuto l’opportunità ancora di esprimersi al massimo.

Ljajic: “Vietato perdere la testa proprio ora”

L'ex viola è già entrato nel cuore dei tifosi e ha contribuito in modo determinante al primato giallorosso.

Roma-Napoli, Ljajic:
Adem Ljajic


La sfida di venerdì 18 alle 20,45 all’Olimpico tra Roma e Napoli sarà di quelle che farà fermare l’Italia del pallone. Un anticipo nell’anticipo, deciso dal Prefetto e avallato dalle due società dopo le polemiche e le problematiche per la concomitanza di una manifestazione NoTav in Capitale nella giornata di sabato (giornata in cui era prevista inizialmente la sfida), in cui si deciderà chi sarà più forte tra la neo capolista solitaria e una tra le più attrezzate concorrenti per la sfida tricolore. A Roma, l’euforia è grande e di difficile contenimento perchè il momento è di quelli fondamentali: in caso di successo non solo si avrebbe la conferma della leadership indiscussa ma si avrebbe la garanzia che questa squadra può ufficialmente ambire al traguardo massimo. La sconfitta non è contemplata.
Euforia e razionalità - A suonare la carica c’è anche Adem Ljajic uno dei volti nuovi e più sorridenti di questa nuova era giallorossa. Prelevato in extremis e non senza problemi dalla Fiorentina, ha dovuto sostituire fuori e dentro al campo l’assenza di un altro grande campione Erik Lamela, ceduto in Inghilterra al Tottenham. L’ex viola è arrivato un po’ in sordina e con qualche titubanza attorno alle sue condizioni fisiche e caratteriali. nulla di più sbagliato perchè nelle prime sette giornate di campionato, Adem Ljajic ha contribuito in modo determinante a far volare la Roma  a punteggio pieno, con 2 reti e tante giocate da campione. Divenendo subito anche un pupillo della tifoseria. Così, le sue parole alla viglia della ripresa del campionato e in vista di Roma-Napoli non possono che essere di sfida su tutti i fronti: “Dobbiamo tenere i piedi ben saldi a terra e pensare partita dopo partita. L’atmosfera però è eccezionale, sia in città sia nella squadra: da qui in avanti non so cosa succederà, ma posso dire che finora abbiamo ampiamente meritato il primo posto. Lo abbiamo dimostrato settimana dopo settimana”. E dopo la sfida col Napoli potrebbe esserci la definitiva consacrazione.

France Football: “Totti è eterno”

La rivista che assieme alla Fifa assegna il Pallone d'Oro ogni anno incorona il capitano della Roma.



France Football:
FRANCESCO TOTTI



Francesco Totti è immortale. A Gigi Buffon la primogenitura della definizione, ma la consacrazione arriva direttamente da France Football che lo reputa “eterno”. La rivista che, assieme alla Fifa, assegna ogni anno il Pallone d’Oro incorona il capitano della Roma capolista in Serie A. Dalle colonne del blog ‘entrez dans mon jeu’ la seconda giovinezza del calciatore italiano, oggi 37enne, diventa oggetto di discussione ed elogio. “Resta un giocatore eccezionale - si legge nell’articolo di Patrick Urbini - protagonista in campo ed esemplare nel suo comportamento. Ed è anche un perfetto falso 9″.
Anatomia di un campione. ”Perfetto nei passaggi e nel possesso palla. La sua velocità di capire il gioco, come si evolve l’azione e giocare sempre a testa alta sono qualità ancora intatte che gli consentono di effettuare sempre le scelte migliori“. Roma caput mundi ai piedi di Totti, quello che Prandelli porterebbe volentieri al Mondiale in Brasile nel 2014. Esemplare è anche la sua preparazione fisica. Attraverso la forza delle sue gambe e la potenza del tronco risulta molto efficace nei contrasti, e riesce a proteggere la palla spalle alla porta. Alcuni giocatori dovrebbero guardarlo giocare più spesso. Farebbero decisamente bene…”.

Roma: Micah Richards obiettivo per gennaio

Calciomercato Roma: Micah Richards obiettivo per gennaio.
MicaH Richards
Il calciomercato della Roma riprende quota e a gennaio farà rotta verso Manchester, sponda City. Perché è dall’Inghilterra che arriverà il rinforzo da piazzare in difesa per Rudi Garcia. Sfumata la possibilità di arrivare ad Adil Rami del Valencia, che ha raggiunto l’accordo con il Milan, i giallorossi hanno spostato i riflettori su Micah Richards. E’ lui la pedina individuata quale elemento accanto alla coppia composta da Benatia e Castan. Un difensore inglese, roccioso e abile di testa, per conferire maggiore spessore a una retroguardia già forte, che ha incassato appena un gol in sette partite di campionato. Operazione, possibile, ma servirà prima liberarsi di Burdisso. La concorrenza, però, è abbastanza nutrita considerato che su Richards ci sono i maggiori club europei: Arsenal, Bayern Monaco e Real Madrid pure hanno fatto un sondaggio per verificare la possibilità di avere il calciatore che con l’arrivo di Pellegrini non ha più molto spazio.

Roma, nel mirino Amalfitano del West Bromwich


Calciomercato Roma, nel mirino Amalfitano del West Bromwich.
Amalfitano
La Roma americana di James Pallotta dopo aver scelto la linea spagnola e quella boema ha scelto la linea francese. Finora i risultati sono stati eccezionali. Perché Rudi Garcia ha vinto tutte le sette partite in cui ha guidato la squadra giallorossa. Il primo posto in classifica, oltre a dare grande serenità all’ambiente, porta con una forza maggiore sul mercato la Roma, che sta pensando ad acquistare un calciatore francese, un altro giocatore che Rudi Garcia conosce molto bene, anche se non ha mai avuto modo di allenare. I giallorossi starebbero seguendo Morgan Amalfitano, esterno offensivo del West Bromwich, ma di proprietà del Newcastle. Il giocatore nizzardo, dalle chiare origini italiane, è un figlio d’arte che con il Marsiglia di Deschamps qualche anno fa vinse un campionato ed offrì grandi prestazioni, che gli hanno regalato la maglia della propria nazionale. Dopo un annata buia, con Steve Clarke Amalfitano si è ripreso e nelle ultime due partite ha offerto grandi prestazioni sia contro il Manchester United sia contro l’Arsenal. Sabatini ha un solo problema. Perché il giocatore, che pare sia pure sul taccuino di Marotta, è in comproprietà tra West Brom e Newcastle. In pratica la Roma deve comprare entrambe le metà. Il calciatore, almeno, non costa molto. Perché in questo momento con tre milioni di euro Amalfitano si prende.

mercoledì 11 settembre 2013

Roma:trattativa CLAMOROSA che potrebbe portare ROBERT LEWANDOWSKI A ROMA



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Robert Lewandowski,attaccante del Borussia Dortmund.

Sempre aperta la questione attacco per la Roma. A conti fatti, nell’ultima sessione di calciomercato è questo l’unico reparto che i giallorossi non abbiano sistemato a dovere; “costretto” a cedere Pablo Daniel Osvaldo per cause esterne (leggi un rapporto con la piazza arrivato al massimo grado di contrasto che non rendeva possibile un prosieguo di rapporto), Walter Sabatini si è ritrovato con una patata bollente in mano, cioè reperire un attaccante che garantisse lo stesso numero di gol (girandola come si vuole, resta che l’italo-argentino ne ha fatti 27 in due stagioni).

Di nomi ne sono girati tanti, e anche importanti; ma alla fine sono arrivati solo esterni, certo funzionali al 4-3-3 di Rudi Garcia ma che non hanno risolto il problema di chi mette in porta il pallone. Nelle prime giornate di campionato i giallorossi hanno comunque ovviato con cinque gol in due gare: ma è chiaro che con la stagione che andrà in profondità e la condizione fisica che verrà a mancare certe domeniche, lo sfonda reti d’area di rigore potrà servire. Per ora a Trigoria c’è Marco Borriello: di fatto scaricato dopo il suo ritorno dal prestito al Genoa, il napoletano è tornato buono quando si è capito che non si sarebbe riusciti a venderlo per l’ingaggio troppo pesante. Già alla seconda partita però Garcia lo ha lasciato in panchina, preferendo schierare Francesco Totti al centro del reparto. Chiaro il messaggio: anche se Borriello è pronto a spalmarsi lo stipendio su più annualità, il suo nome non sembra rientrare comunque nel progetto Roma.

Ecco allora l’idea nuova, confermata da indiscrezioni raccolte in esclusiva da IlSussidiario.net: Sabatini punta al bersaglio grosso, che risponde al nome di Robert Lewandowski. Un bomber cresciuto così tanto nelle ultime stagioni da diventare pressochè irraggiungibile, ma certe cose possono sempre cambiare e il contratto in scadenza nel 2014 e non ancora rinnovato pesa eccome su quello che potrebbe essere il suo futuro. Sul polacco c’è l’ombra del Bayern Monaco, che di fatto se l’era già assicurato lo scorso giugno: ma il Borussia Dortmund non ha preso affatto bene l’affare Mario Gotze, ha fatto quadrato e in pratica – lo ha detto lo stesso giocatore – ha costretto Lewandowski a rimanere nella Ruhr. Ancora per poco: stando così le cose, la cessione a parametro zero sembra ormai una formalità. A meno che non si intervenga prima, ed ecco il piano: fare leva sulle reticenze di Jurgen Klopp e Michael Zorc verso i rivali della Baviera, consentendo loro di non vendere la loro stella offensiva a Pep Guardiola e per di più senza intascare un euro. Cosa possibile attraverso un’operazione da mettere in piedi a gennaio, pur se appare difficile che il Borussia si voglia privare del suo bomber a metà stagione. Tuttavia, Pierre-Erick Aubameyang (peraltro vecchio obiettivo giallorosso) può rappresentare un sostituto ideale del polacco: dire che in inverno si celebrerà un grande affare sarebbe affrettato, prematuro e forse esagerato. Scommettere invece su un possibile trasferimento di Lewandowski a giugno può non essere così azzardato: naturalmente bisognerà fare in modo di piazzare prima Marco Borriello, e poi tentare il grande colpo. Al quale, naturalmente, cominciare a lavorare da subito.

martedì 10 settembre 2013

Interessamento della Roma Benzema per gennaio

Karim Benzema


In estate, subito dopo la cessione di OSVALDO al SOUTHAMPTON, la ROMA sembrava interessata a Karim BENZEMA, ma poi non se ne fece più nulla. Ora, come riporta il quotidiano spagnolo As, l’attaccante francese sarebbe fuori dai piani del nuovo REAL MADRID di Carlo ANCELOTTI ed è possibile che a gennaio l’ex LIONE possa tornare sul mercato. Al momento i club inglesi sarebbero in vantaggio, ma non è da escludere un nuovo interesse dei giallorossi per Benzema.

venerdì 6 settembre 2013

Roma:dichiarazioni shock dell'avvocato contucci


Avvocato Contucci

Una questione che solleva sempre più polemiche, è la decisione dell’Osservatorio di sospendere più volte l’Away Card. Lorenzo Contucci, vicepresidente dell’associazione MyRoma, ha commentato questo fatto al palinsesto Calciomercato.com:
Abbattiamo questo muro di ipocrisia, è quanto si legge sul vostro portale in merito ai fatti accaduti dopo Roma-Verona. Qual è esattamente la vostra posizione in merito? 
Siamo ai limiti del grottesco. Noi di MyRoma abbiamo sempre preso le distanze dagli atteggiamenti violenti, come del resto scritto nel nostro Statuto. E’ tuttavia inaccettabile quanto sta facendo l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che, pur di non prendere atto del fallimento del sistema tessera del tifoso, sta adottando provvedimenti discriminatori verso la tifoseria romanista che ha sottoscritto la card away in 6500 unità e che, per i profili di sicurezza, ha le medesime caratteristiche della tessera del tifoso. Da quando i romanisti sono tornati in trasferta, lo 0,011% di loro sono stati denunciati e quindi l’Osservatorio pensa bene di punirne 6500. E’ inaccettabile e francamente ridicolo. Auspico che la Roma prenda una posizione chiara sul punto e tuteli i suoi clienti/tifosi contro queste decisioni, oltretutto illogiche, visto che chi ha ferito 8 steward a Roma-Verona erano tifosi con la tessera del tifoso in tasca“.
A tal proposito, ai possessori dell’Away Card è stata vietata la possibilità di andare a Livorno ed è di ieri la notizia che la sospensione è confermata anche per la prossima trasferta di Parma. Come intendete tutelarli? 
La misura è colma. Li tuteleremo in tutte le possibili sedi giudiziarie e, come detto, auspico che la A.S. Roma faccia lo stesso per tutelare i suoi clienti. Siamo nell’Italia del 2013, non nel Cile o nella Cina degli anni ‘70. Se qualcuno delinque lo si punisca ma non si penalizzino coloro che non c’entrano nulla“.
Sono uscite le date delle partite della Roma fino a Natale. Come l’anno scorso, molti incontri programmati all’Olimpico sono in notturna. Questo elevato numero di partite penalizza la stessa società che ha istituito un settore dedicato alle famiglie, le quali evidentemente avranno più difficoltà ad andare allo stadio.Quali saranno le vostre iniziative in tal senso? La proprietà della Roma ha margini per intervenire? 
Abbiamo dimostrato attraverso documenti che la Roma ha perso molti soldi di mancato incasso perché la sera le famiglie allo stadio non vanno. La scorsa stagione la Roma ha giocato in notturna, in casa, 15 partite su 19, Alcune volte è necessario per via degli incontri europei degli antagonisti, ma altre volte l’orario viene scelto dalla Lega solo per esigenze televisive, con danno per il pubblico da stadio e per le.famiglie che, con vuoto pressapochismo, si dice di voler riportare negli impianti. E’ una menzogna, delle famiglie a questi signori interessa assai poco. Io stesso non ho abbonato una delle mie figlie, 13enne, per via delle notturne. Lo avrei fatto se ci fosse stata la garanzia di un certo numero di partite diurne. Abbiamo scritto alla Lega che ha spiegato le ragioni di così tante notturne. Saranno anche (in parte) valide ma, per favore, allora non si parli di voler riportare le famiglie allo stadio. E’ pura ipocrisia“.
La partita più importante per i tifosi della Roma, ovvero il derby con la Lazio, è stata programmata invece per le ore 15. Il biglietto del settore più popolare in vendita costerà 45 euro, mentre diminuiranno sensibilmente i prezzi delle tribune, posti pensati per persone con un reddito medio alto. Quali riflessioni le induce questa scelta della società? 
In Inghilterra le fasce popolari, una volta proprietarie morali del football – gioco che nasce in mezzo alla strada – non possono più andare per gli eccessivi costi e gli stadi sono riservati al pubblico danaroso che va dalla middle class in su. Gli americani vogliono questo, perché alzando i costi dei settori più popolari e diminuendo quello delle tribune intendono impostare un discorso simile a quello britannico, dove tutti i settori sono costosi e dove il cliente – rigorosamente seduto – guarda uno schermo sperando di esserne inquadrato ingozzandosi di Coca Cola e pop corn. Cosa che si auspica di fare con i nuovi stadi. Il calcio c’entra poco“.

Roma:intervista a Simone Perrotta

Simone Perrotta


Simone Perrotta, nove anni nella Roma (246 presenze, 36 reti), campione del mondo nel 2006 con l’Italia. Un leader da sempre e nemmeno troppo silenzioso. Ha smesso di giocare al calcio, forse troppo presto. «Ho voluto che la mia ultima squadra fosse la Roma», ribadisce, anche un po’ fiero. Ora consigliere federale e vice presidente del settore giovanile e scolastico della Figc.
E questa avventura le piace?
«Lavorare coi giovani è utile per il futuro del calcio. Certo, di campo ne vedrò poco. Mi manca già lo spogliatoio».
Risollevare il calcio italiano, una missione impegnativa.
«La nazionale i suoi risultati li ha sempre portati, il problema sono le coppe, ma qui tocchiamo un discorso che attraversa il sociale, la crisi economica. L’Italia si è impoverita e tutti ne hanno risentito. Ma i talenti da noi ci sono e vanno sfruttati».
Lei non è del partito: troppi stranieri rovinano il nostro calcio.
«No. Se lo straniero che arriva è forte, è una risorsa, altrimenti toglie il posto a uno nostro. Ma non deve essere uno sbarramento a prescindere».
Ma lei non doveva entrare nei quadri societari della Roma?
«Se n’è parlato, ora siamo fermi. Ma non è escluso che ciò prima o poi avvenga».
Adesso fa il tifoso giallorosso. Le piace la nuova Roma?
«Sì, molto. È partita alla grande, mi sembra si respiri un’aria diversa. La società ha cambiato strategia, c’è un bel mix di esperienza e gioventù. Più entusiasmo, anche».
Da cosa lo ha notato?
«Basti vedere il modo di abbracciarsi dopo i gol. Mi sembra di rivivere lo spirito della Roma di Spalletti, questo è un grande traino per arrivare ai risultati».
Anche nel gioco è simile a quella Roma?
«Per l’idea di squadra senza un attaccante sicuramente sì. Noi giocavamo con quattro offensivi, Garcia ne utilizza tre, ma i due esterni attaccano di più la porta rispetto ai Mancini e Taddei».
Certo, perdere gente come Lamela, Osvaldo e Marquinhos…
«Purtroppo adesso si deve dare un’occhiata anche ai conti. E io quei giocatori non li avrei mai voluti vedere con maglie diverse da quelle della Roma. Ma sono arrivati calciatori di ottimo livello. Su tutti Maicon e De Sanctis».
Maicon è uno che sposta, no?.
«Ne so qualcosa io. Ranieri me lo faceva marcare sempre, certe volte era imprendibile. Dovevi corrergli appresso e ripartire, mica semplice. Siamo nell’anno del mondiale, i brasiliani ci tengono alla Seleçao, per loro è più importante di una squadra di club. Maicon ha gli stimoli giusti».
E De Sanctis?
«Lo conosco da una vita, dai tempi della Juve. Un ragazzo intelligente, con una grande passione per il lavoro. In uno spogliatoio si fa sentire, uno come lui è fondamentale. Dà energia».
De Rossi?
«Mi sento di Daniele una sorta di fratello maggiore. Rivederlo in queste condizioni mi dà una gioia incredibile. Chi si stupisce di quanto sia forte è in malafede. De Rossi ora si sente coinvolto, avverte la fiducia di tutti e adesso è tornato quel giocatore di un’altra categoria. È felice. Avete visto, dopo il secondo gol al Verona, quello di Pjanic? Lui va da Ljajic, lo prende, se lo stringe e gli urla una cosa all’orecchio. Da questo si capisce quanto sia inserito nel progetto, quanto si senta leader».
Osvaldo è andato via: ma era così un cattivo ragazzo?
«Assolutamente no. Una splendida persona. Con un difetto: è istintivo, quando gli parte la vena non ragiona più. Come giocatore, ne ho visti pochi di attaccanti con le sue qualità. La Roma è fortunata, perché il suo sostituto si chiama Francesco Totti».
Sostituto?
«Sì, Checco in quel ruolo è perfetto. Merita il rinnovo? Certo che sì, lo dimostra ogni giorni sul campo».
Perché questi due anni sono andati male?
«Gli allenatori non avevano i giusti giocatori. Luis Enrique e Zeman sono poi due estremisti, forse a un certo punto era necessario cambiare rotta, come aveva fatto Spalletti da noi e Conte alla Juve».
Florenzi è il nuovo Perrotta?
«Sì, ma non deve sbagliare i gol come facevo io».
Borriello è un problema?
«Marco è una persona eccezionale. E un forte giocatore. Un attaccante con quelle caratteristiche servirà, vedrete. Non può essere un problema uno come lui, anzi».

Roma:intervista a Daniele De Rossi

Daniele De Rossi



Sull’esperienza all’Ostia Mare.
“Anche il fatto di avere un padre che conosce da sempre il calcio giovanile mi ha aiutato, perché non mi ha mai messo pressione e stress sul risultato e sul venire fuori per forza. Gli allenatori delle giovanili mi hanno insegnato la tecnica, che è la cosa più importante nel mondo del calcio. L’esperienza nel mio primo club, l’Ostia Mare, è stata importante come lo è per tutti i bambini. L’Ostia Mare è una squadra un po’ atipica tra quelle dilettantistiche, non è la classica squadra del paesino, Ostia ha 400000 abitanti, è una via di mezzo tra la squadretta e la squadra professionistica, viene fatta abbastanza selezione, non è di basso livello e fu importante per me. Mi divertii tantissimo, ricordo che venni preso dalla Roma quando avevo 9 anni, nel 1992, e non ci volli andare perché volevo restare con i miei amici e ci andai a 11-12 anni. Ricordo quell’esperienza di Ostia con affetto particolare”.
Sui primi passi alla Roma.
“Il mio passaggio alla Roma è stato graduale. Ricordo con grande commozione il primo giorno alla Roma. Avevo 11-12 anni, ricordo il distacco che c’era dalla realtà dell’Ostia Mare, i campi d’erba, l’abbigliamento, gli scarpini nuovi. Tutte cose che mi facevano pensare di essere entrato in un altro mondo del calcio”.

Sul suo passato da attaccante.
“Quando ero ragazzo giocavo attaccante. Il cambiamento è stato fatto piano piano, arrivai da attaccante, poi ho fatto il trequartista e il centrocampista offensivo e poi la mia carriera è sbocciata quando Mauro Bencivenga mi ha messo davanti alla difesa. Giocare attaccante può aiutarti anche a livello tecnico, l’attaccante non ha mai tanto tempo per giocare la palla e quindi puoi velocizzare il tuo gioco, ma mi ha aiutato soprattutto a livello tattico perché capisco prima i movimenti degli attaccanti quando gioco in fase difensiva, visto che gioco a centrocampo ma quasi a contatto con i difensori”.

giovedì 5 settembre 2013

Roma, ecco un intervista a Maicon

Maicon


Scolari glielo aveva promesso in una telefonata. «Trova una squadra di livello, che ti faccia giocare regolarmente, e potrai tornare in nazionale». Una squadra di livello Maicon l’ha trovata e così quella promessa si è già avverata, complice il suo buon inizio di stagione con la Roma. E sabato, a Brasilia, tornerà ad indossare la maglia del Brasile nell’amichevole con l’Australia, a più di due anni di distanza dall’ultima apparizione in verdeoro (datata 17 luglio del 2011, contro il Paraguay nei quarti della Coppa America). Da allora Maicon è sparito, lasciando la corsia destra a Dani Alves. Il laterale del Barcellona, però, questa volta non ci sarà per un problema alla caviglia destra e allora Scolari non ci ha pensato un attimo: «Torna Maicon, vediamo come sta».
TORNATO A SORRIDERE  Maicon ha iniziato la stagione in giallorosso con un programma personalizzato, finalizzato a recuperare il prima possibile la forma atletica dei giorni migliori. Fin dal ritiro di Riscone la Roma gli ha messo addosso un preparatore atletico (Franco Chinnici) che si è dedicato anima e corpo al brasiliano (e che è con lui anche in questi giorni, tra Brasilia e Boston, a casa di Pallotta, dove martedì giocherà sempre in amichevole contro il Portogallo). Se Maicon è tornato già a buoni livelli, il merito è suo, di Chinnici e del figlio. «Negli ultimi due anni ho esagerato con la vita notturna — ha detto nei giorni scorsi —. Ho passato un brutto periodo, non stavo bene neanche con me stesso. Poi un giorno mio figlio mi ha chiesto perché non giocavo più, mi ha commosso. E lì ho capito che dovevo cambiare». E così è stato, tanto che domenica, dopo l’autogol di Cacciatore propiziato da un suo spunto, ha festeggiato con gli occhi fissi al cielo, quasi a voler ringraziare Dio, lui che è molto religioso.
OBIETTIVO MONDIALE  Adesso, però, c’è anche un Mondiale da inseguire, che poi è il vero grande obiettivo stagionale. «Ogni volta che ho indossato la maglia del Brasile ha cercato sempre di fare del mio meglio — dice il laterale della Roma dal ritiro di Brasilia —. E ogni volta che avrò ancora l’opportunità di farlo sarà così. Giocare per il Brasile è una responsabilità, farlo in un Mondiale in casa ancora di più. La speranza è che vada bene come in passato, il mio obiettivo ora è quello di non lasciare più la squadra». Ci spera anche Scolari, che con lui e Dani Alves a destra si sentirebbe ampiamente al sicuro. «Ma non posso dimostrare niente con le parole, devo farlo in campo», chiude il laterale giallorosso. Nella Roma (accordo con Borriello per spalmare il contratto) ha già cominciato a farlo e la gente lo adora, visto che era dai tempi dello scudetto del 2001 (con Cafù e Candela) che non aveva un esterno di difesa così forte. Adesso lo aspetta a braccia aperte anche il Brasile. Poi, probabilmente, quei due brutti anni saranno davvero definitivamente nel cassetto dei ricordi. 


Maicon

Roma, ecco le novità sul futuro di Borriello

Marco Borriello


Prima il colloquio con Sabatini, in cui si è detto disponibile a prolungare il contratto per spalmare l’ingaggio da quasi 4 milioni netti a stagione, poi un gran gol sotto lo sguardo attento di Garcia. Marco Borriello si sente ormai un giocatore della Roma a tutti gli effetti e, approfittando della sosta per le nazionali, sta cercando di mettersi in mostra col tecnico francese, ben contento della sua serietà e professionalità.
Borriello punta a giocarsi le sue carte anche perché Destro continua ad alternare il campo a sedute di palestra e fisioterapia (il tono muscolare della gamba sinistra notevolmente inferiore rispetto a quello della destra). Il rientro è lontano e Borriello può fare con comodo.